Visita veterinaria– Se si è in quarantena domiciliare e l’animale da compagnia non sta bene, “è sempre bene avvisare telefonicamente il veterinario prima di prendere qualsiasi decisione. A seconda dei casi, potrà essere un familiare a condurre l’animale presso la struttura veterinaria, oppure il veterinario potrà offrire assistenza venendo a prendere l’animale, se possibile, presso l’abitazione, sempre evitando il contatto con la persona in quarantena e senza entrare nell’abitazione”.
Contatto con altre persone- Adottando il principio di precauzione, se l’animale è venuto a contatto con una persona infetta “è meglio evitare di metterlo a contatto con altre persone, specie se di fasce a rischio”, benché non ci siano evidenze della possibilità che questi possano diffondere l’infezione. Se il cane deve uscire, si può chiedere a un vicino di accompagnarlo “basta evitare il contatto diretto tra la persona in quarantena e chi si occupa del cane, così come si usa fare con le persone che consegnano la spesa a domicilio”.
Se nessuno si può occupare degli animali- Cosa fare se il proprietario è ricoverato e gli animali sono rimasti soli? E’ possibile occuparsene senza correre rischi evitando il più possibile il contatto con un ambiente potenzialmente contaminato. Quindi, in via preferenziale, meglio accoglierli presso il proprio domicilio. Se il cane o il gatto hanno accesso al giardino, per i primi giorni ci si può occupare di loro lasciandoli nel loro ambiente.
In generale, il consiglio è di valutare insieme al medico di famiglia la modalità migliore per soccorrere questi animali, ricordando che varie organizzazioni mondiali (OMS, OIE, WSAVA) sono concordi sul fatto che il rischio di trasmissione legato all’animale è, ad oggi, non documentabile.
Test e vaccini- Ad oggi, “non ha senso” Ha senso richiedere un test per coronavirus felino o canino per valutare se i nostri animali sono sani, “poiché i coronavirus che infettano i nostri animali sono molto diversi dal SARS-CoV-2. Esistono infatti moltissimi coronavirus in grado di infettare l’uomo e gli animali domestici, che non hanno nulla a che fare con l’epidemia di COVID-19. Poiché il test effettuato su cani e gatti è specifico per i coronavirus felini o canini, il risultato del test non darebbe alcuna informazione relativamente all’infezione da SARS-CoV-2”.
Altrettanto inopportuno sottoporre un cane a vaccinazione per coronavirus canino al fine di proteggerlo da COVID-19, perchè “non sarebbe cross-protettivo verso SARS-CoV-2”.